Per i dipendenti pubblici andare in pensione con quota 100 può essere un motivo di preoccupazione in virtù del fatto che scegliere questa opzione può portare ad un ritardo, anche molto lungo, nella liquidazione del TFS.
Scendiamo nel dettaglio per capire come regolarsi di conseguenza.
In linea generale, il TFS che spetta ai dipendenti pubblici viene già pagato con tempi più dilatati rispetto al pagamento del TFR previsto per i dipendenti privati.
Nel caso di interesse verso la soluzione del prepensionamento, quindi, è importante valutare a priori le condizioni circa l’erogazione delle somme previste per il Trattamento di Fine Servizio.
TFS per pensionati con quota 100: cosa stabilisce il decreto 4/2019
In termini legislativi è il decreto 4/2019 che regola i tempi di erogazione del TFS maturato da un dipendente pubblico che sceglie di andare in pensione con quota 100.
Secondo quanto stabilito dalla legge, la liquidazione del TFS al dipendente pubblico che sceglie la soluzione della pensione anticipata segue regole temporali che variano in base a criteri di età e di anni di contributi versati.
In tal senso quindi:
- il dipendente dovrà aspettare 24 mesi dal raggiungimento del requisito contributivo per la pensione ordinaria, ovvero 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne;
- 12 mesi al raggiungimento dei 67 anni di età necessari per l’accesso alla pensione ordinaria.
TFS per chi sceglie la pensione anticipata: come vengono erogate le somme
Come per coloro che accedono alla pensione nei tempi stabiliti dalla legge, anche per chi sceglie la formula abbreviata valgono le stesse regole. La liquidazione del TFS, trascorsi i tempi di attesa previsti dalla normativa, avviene come di seguito:
- il TFS viene erogato in un’unica soluzione per importi uguali o inferiori ai 50.000 euro lordi;
- il TFS viene erogato in due rate entro i 100.000 euro lordi. La seconda rata viene evasa dopo 12 mesi dal pagamento della prima;
- Oltre i 100.000 euro lordi dovuti, il TFS viene erogato in tre rate, l’una dopo 12 mesi rispetto all’altra.
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