In Italia il mercato dei prestiti personali è cresciuto in modo costante e uniforme negli ultimi anni. Spesso si ricorre a questa tipologia di finanziamento per avverare sogni nel cassetto o per fronteggiare necessità improvvise di spesa per le quali c’è bisogno di liquidità.
Ogni persona ha situazioni ed esigenze diverse che gli istituti di credito valutano scrupolosamente per trovare la soluzione più adatta.
Analizziamo quindi quali sono i principali criteri usati dalle banche per decidere se concedere un prestito personale e a quali condizioni, specificando che possono anche variare leggermente a seconda dell’istituto di credito ma sempre facendo riferimento alla normativa e alle direttive della Banca d’Italia in materia.
Merito creditizio e capacità di restituzione del debito
Abbiamo avuto modo di spiegare in modo dettagliato cos’è il merito creditizio e perché è importante. Questo parametro, infatti, come detto nell’approfondimento sul tema, permette all’istituto finanziario che deve vagliare una richiesta di prestito personale di capire se la persona che ha davanti possiede le carte in regola, in termini economico-finanziari, per poter restituire il debito contratto.
L’analisi del merito creditizio diventa così, in buona parte dei casi, un elemento imprescindibile per comprendere se esistono i presupposti adatti per concedere un prestito personale poiché esso è collegato a una certa stabilità reddituale. Chi si rivolge all’istituto di credito per chiedere un finanziamento, infatti, deve presentare specifici documenti (a seconda della posizione lavorativa ricoperta) per dimostrare la propria situazione economico-finanziaria e metterla in rapporto con l’entità del prestito richiesto.
Per fare un esempio, chi è lavoratore dipendente sicuramente dovrà mostrare l’ultima busta paga ricevuta, mentre un pensionato il cedolino della pensione.
Rapporto rata mensile – reddito del richiedente
Collegato al punto precedente è il rapporto esistente tra importo del prestito richiesto, rata mensile da pagare alla banca per la restituzione del debito contratto e reddito del richiedente. Se il reddito accertato risulta insufficiente per far fronte all’ammontare di liquidità richiesta (e quindi alla rata mensile di restituzione) la banca difficilmente lo concederà.
In linea generale, infatti, la rata mensile di restituzione del prestito personale non deve incidere negativamente sul reddito mensile e non può superare, quindi, il 30-35% del netto percepito.
Età della persona che richiede il prestito personale
Il fattore età ha un peso non indifferente per la banca quando si tratta di concedere un prestito personale. Le banche generalmente considerano come limite minimo e massimo di età i 18 e i 75 anni, questi ultimi da compiere al massimo alla scadenza del finanziamento.
Tuttavia, poiché non esiste una legislazione specifica che imponga al richiedente di un prestito personale un limite minimo o massimo di età, ogni banca opera poi in modo autonomo.
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