Quando si richiede un prestito, generalmente, si concordano l’ammontare della liquidità concessa come finanziamento e le relative tempistiche di restituzione, ovvero l’ammortamento. In questo caso, la banca farà una serie di valutazioni, a sua discrezione, prendendo in considerazione il reddito del richiedente e una serie di elementi importanti al fine di garantire il rimborso della somma nei tempi concordati. Il discorso cambia quando si chiede una cessione del quinto. La cessione del quinto, infatti, è uno strumento che prevede il rimborso di un finanziamento secondo un calcolo ben preciso, regolato da una specifica legge. In questo contesto, è esclusa quindi qualsiasi valutazione discrezionale. Approfondiamo questo argomento scoprendo come si calcola il rimborso del finanziamento con una cessione del quinto per i dipendenti privati.
Cos’è la cessione del quinto?
La cessione del quinto è uno strumento utilissimo per chi ha bisogno di liquidità per intraprendere progetti sul breve e medio termine. È un tipo di finanziamento a tasso fisso destinato ai dipendenti pubblici e privati, come anche ai pensionati italiani e stranieri residenti in Italia. Per legge, le rate di rimborso della cessione del quinto non possono mai superare il quinto (il 20%) dello stipendio netto (o della rata della pensione) mensile del richiedente. Grazie alla cessione del quinto è possibile richiedere un finanziamento fino a un massimo di 75.000€. Il relativo piano di ammortamento ha una durata che si estende da un minimo di 24 mesi a un massimo di 10 anni. Il rimborso avviene attraverso una trattenuta diretta della somma sullo stipendio da parte del datore di lavoro, che verserà quanto pattuito all’istituto di credito di rifermento.
Come si calcola la rata della cessione del quinto per i dipendenti privati?
Per calcolare la rata mensile di rimborso della cessione del quinto occorre partire dal Certificato di Stipendio. Questo documento viene rilasciato dal datore di lavoro e indica nel dettaglio tutte le voci che costituiscono la retribuzione mensile del dipendente. Sommando queste voci si determina la base su cui viene calcolata la retribuzione mensile. Per calcolare il netto bisognerà escludere le varie componenti attive variabili come benefit, rimborsi, straordinari, assegni familiari, nonché tutte le ritenute per contributi pensionistici, IRPEF e addizionali. Attenzione però, il calcolo della rata della cessione del quinto non deve basarsi sul dato dello stipendio mensile, bensì sul compenso annuo. Il netto in busta andrà, infatti, moltiplicato per il numero di mensilità da contratto, che in molti casi sono 13, mentre nel settore del commercio e dei servizi sono 14 mensilità. A seconda dei casi bisognerà moltiplicare il netto mensile per 13, o per 14, suddividendolo poi in 12 mensilità. Una volta ottenuto il risultato bisognerà dividerlo nuovamente per 5, ottenendo il quinto massimo cedibile mensile.
Per fare un esempio concreto, chi riceve uno stipendio netto di 1.800 euro per 14 mensilità, moltiplicare il netto mensile per 14 (1.800 x 14 = 25.200). Occorrerà dividere quindi il risultato per 12 (25.200 : 12 = 2.100). Per calcolare il massimo del quinto cedibile mensile ora basterà dividere questo risultato per 5 (2.100 : 5 = 420). Questo significa che la rata mensile di rimborso della cessione del quinto non potrà superare i 420€.
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