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La cessione del quinto è uno strumento molto utile per i lavoratori dipendenti e per i pensionati che hanno bisogno di ottenere maggiore liquidità. Questa soluzione permette, infatti, di ricevere un prestito che verrà poi restituito attraverso rate mensili che saranno trattenute direttamente dalla busta paga, o dalla pensione del richiedente. Ma cosa succede se si ottiene la cessione del quinto e si passa dallo stato di lavoratore dipendente a quello di pensionato? Vediamo di più, approfondendo il tema della cessione del quindi e del passaggio dallo stipendio alla pensione.
Cos’è e come funziona la Cessione del Quinto?
Come già accennato, la cessione del quinto è una soluzione molto funzionale per chi cerca un prestito sicuro, puntando su un rimborso agile e leggero. Offre un’ottima possibilità di accesso al credito, in modo più semplice e diretto rispetto ad altre forme di finanziamento. Il rimborso della cessione del quinto si basa, infatti, sulla trattenuta delle rate direttamente dallo stipendio o dalla pensione del richiedente. Questo meccanismo di prestito si basa sul fatto che le trattenute non supereranno mai il 20% del netto mensile della busta paga e della pensione, garantendo quindi un rimborso leggero e sicuro, che può essere liquidato in più anni.
Cessione del quinto: il passaggio da stipendio a pensione
In precedenza, fino al dicembre del 2022, i lavoratori dipendenti privati che sottoscrivevano un prestito con cessione del quinto sullo stipendio non potevano richiedere un prestito la cui durata temporale superasse quella del loro rapporto di lavoro. L’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) non permetteva ai pensionati il rinnovo di un contratto stipulato in precedenza sotto forma di cessione del quinto dello stipendio. Per fare un esempio concreto, se a un lavoratore mancavano cinque anni per raggiungere l’età pensionabile, questo non avrebbe potuto richiedere un prestito con la cessione del quinto superiore ai cinque anni. Tuttavia, con l’aggiornamento della convenzione INPS, a partire dal 2023 le cose sono cambiate. Oggi è possibile trasferire la trattenuta dal datore di lavoro all’INPS, all’ente previdenziale di competenza, e proseguire quindi con il piano di ammortamento.
Cosa cambia nella cessione del quinto da stipendio a pensione
Il passaggio di stato da lavoratore a pensionato non porta a sostanziali differenze nella gestione della cessione del quinto. Le condizioni di base non cambiano, la cessione del quinto prevede sempre una trattenuta della rata di rimborso inferiore al 20% dell’importo netto della pensione. La rata mensile del prestito verrà trattenuta direttamente dall’ente previdenziale che eroga la pensione, non più dal datore di lavoro. La rateizzazione del prestito calcolato sulla pensione dovrà tuttavia tenere conto dell’ammontare della quota cedibile. L’INPS si occuperà di supervisionare e di regolare la cessione del quinto per i neopensionati, garantendo che il rimborso avvenga nel rispetto della legge e che non siano applicate rate superiori a quanto previsto dalla normativa.
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Foto di Nick Youngson per Pix4free.org
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