Le obbligazioni a basso rischio sono prodotti che si vendono facilmente: piccoli e medi risparmiatori vengono attratti dalla possibilità di far fruttare i propri risparmi senza esporre troppo il capitale investito. Tuttavia, quando la valutazione del rischio non è reale, si distorce pesantemente il mercato e si parla di titoli tossici o titoli truffa. Le conseguenze di una frode in questo senso le conosciamo tutti: la crisi finanziaria mondiale del 2008 è nata proprio a causa di questa speculazione ingannevole.
Come funzionavano i titoli truffa
Primo passo: mutui subprime – Sul mercato statunitense sono stati emessi mutui immobiliari a soggetti a scarsa solvibilità, vale a dire a soggetti non in grado di restituire il prestito.
Secondo passo: la cartolarizzazione – I mutui subprime sono stati rivenduti a società finanziarie quotate in borsa, per fare in modo che le eventuali inadempienze fossero a carico degli azionisti.
Terzo passo: i titoli tossici – Gli azionisti hanno preso coscienza dei titoli deteriorati, senza alcun valore e, di conseguenza, senza alcun compratore.
Quarto passo: il crollo del mercato immobiliare – La conseguenza dei titoli tossici e della concomitante crisi del lavoro negli USA ha portato alla crisi del mercato finanziario, all’insolvenza dei mutui e alla messa sul mercato immobiliare ipotecario di case svalutate, con la vendita delle quali le banche non hanno potuto recuperare i mutui erogati.