Una delle cose principali da conoscere quando si valuta la possibilità di chiedere un fido è che non si tratta di un normale prestito personale ma di un’apertura di credito concessa dalla banca con caratteristiche e, soprattutto, finalità molto diverse rispetto a quelle di un finanziamento.
Analizziamo le principali differenze tra fido bancario e prestito personale in questo approfondimento.
La banca concede il fido solo ai propri correntisti
La prima differenza è relativa al rapporto che intercorre tra banca e richiedente. Il fido infatti può essere richiesto e ottenuto solamente se si possiede un conto corrente presso la banca cui ci si rivolge e dietro la presentazione di specifiche garanzie per la stessa.
Al contrario, invece, il presto personale viene concesso anche a chi non è direttamente cliente della banca, purché anche lui abbia le carte in regola per poterlo poi restituire.
Fido bancario e prestito personale hanno finalità diverse
La seconda differenza tra fido bancario e prestito personale è che generalmente il fido viene richiesto per coprire spese di ordinaria amministrazione che, in uno specifico momento, non possono essere coperte in autonomia dal correntista per mancanza della necessaria liquidità sul conto corrente.
Le somme erogate dalla banca cui si richiede un fido raramente superano, per i privati che lo richiedono, i 5.000 euro. Si tratta quindi di importi molto contenuti.
Nel caso invece si necessiti di ingenti somme per affrontare spese o investimenti programmati sul medio e lungo periodo, la scelta migliore resta quella di richiedere un prestito personale.
Rivolgendosi a un consulente bancario specializzato in materia sarà possibile trovare la soluzione più idonea alle proprie necessità di spesa e alla capacità di restituzione del finanziamento richiesto.
Nel caso di fido bancario, la somma concessa può essere utilizzata anche solo in parte
La somma concessa dalla banca a chi richiede un fido può essere utilizzata per intero, come avviene nel caso del prestito personale, o anche solo in parte.
In quest’ultimo caso la banca calcolerà gli interessi maturati solo sul denaro effettivamente speso dal correntista, il quale sarà chiamato a effettuare il rimborso entro una data prestabilita.