Allungamento del periodo di studi, precarietà, contratti di bassa qualità, innalzamento dell’età minima pensionabile, introduzione del sistema pensionistico contributivo: per quanto riguarda le pensioni, gli ultimi vent’anni sono stati una vera e propria catastrofe di cui vedremo i riflessi a breve su tutta l’economia del nostro Paese. Per mitigare gli effetti di quello che si prospetta come un interminabile periodo di vita lavorativa e una pensione al di sotto di ogni standard di sussistenza si può ricorrere a due stratagemmi da adottare contemporaneamente e al più presto: la pensione integrativa e i versamenti volontari all’INPS.
Contributi volontari INPS: cosa sono
I contributi volontari sono versamenti che vengono effettuati dal lavoratore al fine di:
- Colmare la quota mancante per periodi di contribuzione, per avere diritto alla prestazione pensionistica;
- Aumentare l’importo del trattamento pensionistico al quale si ha diritto.
Chi può richiedere l’autorizzazione alla contribuzione volontaria INPS: requisiti
Il primo requisito per ottenere l’autorizzazione al versamento di contributi volontari all’INPS è la cessazione o l’interruzione momentanea del rapporto di lavoro che ha dato il via all’obbligo assicurativo.
Inoltre si dovrà poter contare su uno dei seguenti requisiti:
- Almeno 5 anni di contributi anche non continuativi;
- Un minimo di 3 anni di contributi negli ultimi 5 anni prima della richiesta.
Come richiedere l’autorizzazione alla contribuzione volontaria
Si può inoltrare la domanda di contribuzione volontaria per la pensione in tre modi:
- Via sito web: attraverso i servizi online del portale dell’INPS. Per fare questo è necessario richiedere il PIN dispositivo.
- Via Contact center: chiamando il numero gratuito da rete fissa 803164 o il numero 06164164 da mobile.
- Via patronati e intermediari: i quali possono accedere ai servizi telematici connessi all’INPS.
Come calcolare i costi dei contributi volontari
Lavoratori dipendenti: il contributo viene versato settimanalmente e si calcola basandosi sulle ultime 52 settimane di contribuzione obbligatoria (anche non continuative).
Lavoratori autonomi: il contributo è versato mensilmente e viene calcolato sulla media dei redditi da impresa denunciati relativi agli ultimi 36 mesi di contribuzione.
Coltivatori diretti: la somma da versare per i contributi volontari all’INPS deve essere corrisposto su base settimanale ed è determinata con riferimento alla media dei redditi degli ultimi tre anni.