Sono stati aggiornati i tassi effettivi globali medi, conosciuti semplicemente con l’acronimo di TEGM, per il quarto trimestre del 2018. Definiti tassi antiusura (perché indicano la soglia oltre la quale un prestito diventa usuraio) e rilevati dalla Banca d’Italia per conto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, saranno validi dal 1 ottobre al 31 dicembre di quest’anno.
Prima di chiedere un prestito, è importante valutare questi tassi e, soprattutto, chiedere all’ente erogatore che vengano applicati: così si avrà la sicurezza che il tasso di interesse richiesto sia al di sotto della sogli antiusura.
I TEGM del secondo trimestre 2018: dal 1 ottobre al 31 dicembre
Aperture di credito in conto corrente
- Fino a 5.000 euro: 10,84%;
- Oltre 5.000 euro: 8,54%.
Scoperti senza affidamento
- Fino a 1.500: 15,73%;
- Oltre 1.500: 14,57%.
Anticipi, sconti commerciali e finanziamenti all’importazione
- Fino a 50.000 euro: 7,22%;
- Da 50.000 a 200.000 euro: 5,11%;
- Oltre 200.000 euro: 3,16%.
Factoring
- Fino a 50.000 euro: 5,10%;
- Oltre 50.000 euro: 2,58%.
Crediti personali
- Intera distribuzione: 9,92%.
Altri finanziamenti
- Intera distribuzione: 10,06%.
Prestiti contro Cessione del Quinto dello stipendio e della pensione
- Fino a 15.000 euro: 11,60%;
- Oltre 15.000: euro: 8,59%.
Leasing autoveicoli e aeronavali
- Fino a 25.000: 6,97%;
- Oltre 25.000: 6,32%.
Leasing immobiliare
- Tasso fisso: 3,68%;
- Tasso variabile: 3,11%.
Leasing strumentale
- Fino a 25.000 euro: 8,12%;
- Oltre 25.000 euro: 4,61%.
Credito finalizzato
- Intera distribuzione: 9,26%.
- Intera distribuzione: 16,10%.
Finanziamenti con utilizzo di carte di credito
- Intera distribuzione: 12,45%.
Mutui con garanzia ipotecaria
- Tasso fisso: 2,55%;
- Tasso variabile: 2,28%.
Aumenti
- Prima di luglio 2011, i tassi rilevati dovevano essere aumentati della metà.
- Dopo luglio 2011, i tassi devono essere incrementati di un quarto. A questo, bisogna anche aggiungere un ulteriore margine di quattro punti percentuali.
Possono, quindi, esserci degli aumenti ma la differenza tra il limite e il tasso medio non deve mai essere superiore alla soglia di otto punti percentuali.