La Cessione del Quinto è uno dei prestiti più semplici da ottenere, avendo i requisiti giusti. Si basa, infatti, sul principio della libera cessione del credito e lo stipendio rappresenta proprio questo: un credito che il lavoratore può vantare nei confronti del proprio datore di lavoro. Ma quali sono gli obblighi di quest’ultimo?
Prima di andare ad analizzare i doveri e i vincoli del datore di lavoro in caso in cui il proprio dipendente abbia chiesto un prestito con Cessione del Quinto dello stipendio, ecco qualche approfondimento su questo tipo di finanziamento che potrà aiutare a capire cos’è, come funziona e quali sono le sue peculiarità:
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I vincoli per il datore di lavoro
Quando un proprio dipendente sottoscrive una Cessione del Quinto, il datore di lavoro è obbligato a:
- Trattenere la rata dalla busta paga – La rata indicata nel contratto di Cessione del Quinto dovrà essere obbligatoriamente trattenuta dalla somma della busta paga. Ovviamente l’obbligo permane solo fino a quando esiste una busta paga dalla quale trattenere la rata. In ogni caso in cui essa venga meno o il pagamento dello stipendio venga sospeso, verrà meno anche questo obbligo del datore di lavoro.
- Versare la rata alla banca erogante – Egli è incaricato di versare la trattenuta della busta alla banca erogante il prestito.
- Trattenere le somme maturate in caso di dimissioni o licenziamento – Ove il dipendente presenti le dimissioni o venga licenziato prima del termine del periodo di ammortamento della Cessione del Quinto, il datore di lavoro ha l’obbligo di trattenere il TFR e tutte le altre somme maturate (stipendio, ferie non godute, tredicesima…).